Russamento
La terapia contro il russamento dipende dalla causa, per questo è innanzitutto necessario sottoporsi ad una visita medica dall’otorinolaringoiatra o dal dentista. Il russamento, più frequente tra gli uomini e le persone in sovrappeso, non esclude nemmeno le donne che spesso vivono questo problema quando entrano in menopausa e, solitamente, peggiora con il passare degli anni. Ciò, può essere sintomo di ostruzioni respiratorie che non vanno sottovalutate e che, molto spesso, sono la causa scatenante di meccanismi a cascata che si rivelano molto pericolosi per il nostro corpo perché, quando si russa, si disturba il ritmo fisiologico del sonno e, dunque, non si riesce a riposare correttamente. Per alcuni pazienti potrebbe essere sufficiente modificare lo stile di vita: perdere peso, evitare gli alcolici soprattutto nelle ore precedenti sonno, smettere di fumare, praticare sport regolarmente, seguire un ritmo sonno-veglia regolare, dormire su un fianco o utilizzare un cuscino più alto.
Per altri pazienti, ad esempio in caso di roncopatia cronica o di apnee notturne, è invece necessario intervenire attraverso l’utilizzo di un apparecchio antirussamento. Il dispositivo deve essere indossato durante il sonno e permette di ridurre in modo significativo il russamento e l’indice di apnee notturne.
Apnee del sonno
L’apnea notturna può essere di tipo centrale (di origine neurologica), quando il respiro si ferma per mancanza di stimoli nervosi alla muscolatura respiratoria: è come se il “cervello” si dimenticasse di respirare.
L’apnea ostruttiva nel sonno (OSA) è un disturbo del sonno potenzialmente serio nel quale il respiro si ferma e riparte ripetutamente durante il sonno. L’OSA è una condizione medica seria e permanente che colpisce 100 milioni di adulti nel mondo, a molti dei quali non ancora diagnosticata; è una condizione permanente che ha effetti sul sonno, la salute e la qualità della vita. È collegata a ipertensione, diabete, patologie cardiache, incidenti sul lavoro o di guida e ictus.
Diversi sono i livelli della patologia: si ha apnea quando l’interruzione del respiro va dai 10 secondi e meno di 3 minuti; si ha ipopnea quando si ha una riduzione parziale del respiro; si ha il RERA (Respiratory Effort Related Arousal) quando c’è limitazione della respirazione con progressivo aumento dello sforzo respiratorio seguito da un repentino sblocco. Il disturbo interessa più frequentemente gli uomini delle donne e nelle donne è più frequente dopo la menopausa.
Nei casi lievi o moderati viene utilizzato un dispositivo CPAP che consiste nell’applicare una mascherina a livello nasale, fissata con piccole cinghie dietro la testa, la quale è collegata ad un apparecchietto che insuffla aria. Molto frequentemente questa terapia risolve il russamento e la presenza delle apnee: la continua immissione di aria ambiente a pressione nelle prime vie aeree, infatti, impedisce il loro rilassamento e collabimento evitando così l’apnea ostruttiva e mista. Nei primi giorni la CPAP può risultare un po’ fastidiosa, ma il più delle volte, basta avere un po’ di calma e pazienza che ci si abitua.
Il dentista può anche realizzare un apparecchio ortodontico che permetta un avanzamento mandibolare, liberando così le vie aeree posteriori. Questi dispositivi orali si rivelano comodi e semplici da usare e son ben sopportati dai pazienti.
E’ necessaria una visita preliminare dello stato della dentatura e la ricerca di eventuali patologie latenti.